5.2. Mevzuat
5.2.6. Kalkınma Planlarında Çevre
Si è visto nei capitoli precedenti1 come i numerosi punti di frizione tra
l’incerto dettato normativo del § 266 StGB ed i principi costituzionali di determinatezza e tassatività della norma penale (art. 103, 2, GG) hanno trovato lenimento ad opera di una giurisprudenza consolidatasi nel corso di decenni. Il costante lavoro di cesello dogmatico e precisazione definitoria (Präzisierungsgebot2), praticato dai protagonisti del diritto, ha reso possibile la
sopravvivenza della norma attraverso le “ere politiche” della nazione tedesca,
1 V. retro, cap. II, par. 6.
2 Si veda in argomento BVerfGE 126, 170: “Art. 103 Abs. 2 GG enthält zudem
Vorgaben für die Handhabung weit gefasster Tatbestände und Tatbestandselemente. Die Gerichte dürfen nicht durch eine fernliegende Interpretation oder ein Normverständnis, das keine klaren Konturen mehr erkennen lässt, dazu beitragen, bestehende Unsicherheiten über den Anwendungsbereich einer Norm zu erhöhen, und sich damit noch weiter vom Ziel des Art. 103 Abs. 2 GG entfernen (vgl. BVerfGE 71, 108 [121]; 87, 209 [224 ff., 229]; 92, 1 [19]). Andererseits ist die Rechtsprechung gehalten, verbleibende Unklarheiten über den Anwendungsbereich einer Norm durch Präzisierung und Konkretisierung im Wege der Auslegung nach Möglichkeit auszuräumen (Präzisierungsgebot). Besondere Bedeutung hat diese Pflicht bei solchen Tatbeständen, die der Gesetzgeber im Rahmen des Zulässigen durch Verwendung von Generalklauseln verhältnismäßig weit und unscharf gefasst hat.”.
dando forma al monumento tradizionale del diritto penale speciale che ancora oggi l’Untreue rappresenta nell’ambito della tutela penale del patrimonio3.
Contro la presa d’atto, non estranea neanche ai primi interpreti, di come l’Untreue, con la sua ampia formulazione fosse tale da attivarsi con la mera sussistenza di un danno patrimoniale connessa all’esercizio di un potere di disposizione sul patrimonio altrui4, la giurisprudenza ha sviluppato una serie di
criteri raggruppati dalla letteratura giuridica in una cosiddetta “sistematizzazione della casistica a gruppi” ( Fallgruppenorientierte Systema- tisierung)5.
A ben vedere, secondo questa ricostruzione, il perno su cui si aprono e si chiudono le maglie della fattispecie di infedeltà tedesca, per entrambe le alternative descritte dalla norma6, è la sussistenza del dovere di cura sugli
interessi patrimoniali altrui (Vermögensbetreuungspflicht).
E’ su questo delicato punto che, nell’analisi dei singoli casi, si sono concentrati gli sforzi degli interpreti, atteso come dalla configurabilità di un obbligo di tale natura all’interno di un qualunque rapporto giuridico di diritto civile o anche pubblico se ne deduce, quasi in automatico l’applicabilità o meno della norma in questione.
3 In giurisprudenza si veda BVerfG NJW 2009, 2370 e ss.; BVerfG NJW 2010, 3209
e ss; SEIER J., Untreue, in AA.VV., Handbuch Wirtschaftsstrafrecht, cit., Rn. 19 e ss; in cui aggiunge: “Ehrlicher wäre es jedenfalls zuzugeben, dass § 266 StGB in der jetzigen Fassung wegen der Vielgestaltigkeit des Lebens, des wandels der Verhältnisse und der Besonderheiten des Einzelfalls praktisch unverzichtbar ist“; cfr. anche RANSIEK A., Risiko, Pliftwidrigketi und Vermögensnachteil bei der Untreue, in ZStW, 116 (2004), pp. 640 e ss.
4 Cfr. FOFFANI L., Die Untreue im rechtsvergleichenden Überblick, in Strafrecht und
Wirtschaftsstrafrect. Dokmatik, Rechtsvergleich, Rechtstatsachen. Festschrift für Klaus Tiedemann zum 70. Geburtstag, a cura di Sieber, Dannecker, Kindhäuser, Vogel, Walter, Köln, 2008, p. 767.
5 WITTIG P., Wirtschaftsstrafrecht, cit., § 20, Rn. 111; FISCHER T., Strafgesetzbuch
( § 266 StGB), cit., Rn. 34; per una panoramica complessiva sui casi elaborati da dottrina e giurisprudenza si veda Lackner/Kuehl, 266 12 ff; SCHÜNEMANN B., § 266, cit., Rn. 103 ff; DIERLAMM A., § 266, in Münchener Kommentar, cit., Rn. 56; KINDHÄUSER U., § 266, in Nomos-Kommentar Strafgesetzbuch, cit., Rn.57 e ss; Boettger/Boettger/Brockhaus, kap 3., Rn. 32 e ss. ; SEIER J., Untreue, in AA.VV., Handbuch Wirtschaftsstrafrecht, cit., Rn. 216 e ss.
Qui di seguito si riportano i casi oggetto di più aspro dibattito7 e che, nel
tempo, hanno contribuito a formare quel generalizzato sfavore che ancora oggi accoglie la norma tanto nel panorama giuridico internazionale come tra gli stessi attori del diritto tedesco8. Trattazione separata sarà invece data ai casi più
discussi delle attività imprenditoriali a rischio (Risikogeschäfte)9, e dell’infedeltà
nei gruppi societari (Konzernuntreue)10, cui si riservano i paragrafi subito
seguenti il presente.
Ritornando alla sistematizzazione casistica, che in Germania costituisce ausilio riconosciuto dalla giurisprudenza di vertice come imprescindibile per la corretta lettura della fattispecie di hitleriana memoria11, se ne ripropongono qui
i casi che hanno suscitato maggiore interesse, nonché quelli comunque dotato di massimo rilievo pratico.
In particolare meritano di essere riprodotti i seguenti principi di diritto:
- I pubblici ufficiali, gli incaricati di pubblico servizio, i funzionari e gli altri impiegati sono titolari di un Vermögensbetreuungspflicht (dovere di cura del patrimonio altrui) allorché detengano, nell’ambito della
7 Non discusso, ma di certa importanza infece, il caso, già richiamato, del Tutore
(Vormund), il più tipico di potere di disporre del patrimonio altrui derivante dalla legge, e che rientra nella Missbrauchstatbestand (fattispecie di Abuso, § 266, Abs. 1, Alt. 1.). Non esiste, in Italia, una fattispecie penale che sanzioni le infedeltà del tutore e tutt’ora una sua introduzione sarebbe auspicabile, per contrastare le indebite ingerenze di chi si trovi a vestire un ruolo gestionale sul patrimonio di altri che da tale compito sia escluso per incapacità od altro motivo di necessità (un simile motivo di politica criminale era quello che ispirava l’aggravante del deposito di urgenza nel caso della appropriazione indebita). L’appropriazione indebita non realizza una tutela sufficiente, infatti, nella misura in cui non ricomprende la distrazione a profitto “misto”, ed ossia con l’intenzione di una realizzazione parziale dell’interesse del tutelato, per la contemporanea soddisfazione di un interesse personale antagonista (es. tutore che investa i beni del tutelato in una azienda in cui ha interesse).
8 Recente è la proposta, guidata da Tiedemann, di tentarne una riedizione che
abbandoni la superbia pan-normativa della fattispecie di memoria imperiale e nazionalsocialista, per una più snella ed acuta differenziazione delle ipotesi di infedeltà mediante la formula del reato proprio; in argomento si veda infra, cap. VII, par. 2.
9 V. infra, par. 2. 10 V. infra, par. 3.
propria competenza funzionale, il potere di disporre autonomamente del patrimonio dello stato12.
- Per ciò che attiene ai depositi cauzionali inerenti un contratto di locazione, pacificamente si riconosce che “nei rapporti di locazione, al locatore, in via di principio, non è fatto dovere di curare gli interessi patrimoniali del conduttore”13. Ciò non di meno si ritiene sussistente un
dovere siffatto, e dunque applicabile la fattispecie di Untreue, nel caso eccezionale in cui il locatore abbia, per accordo tra le parti, assunto la gestione fiduciaria delle somme lasciate a titolo cauzionale14.
- Infedeli possono essere altresì i patrocinatori ed i consulenti tecnici: ciò sul presupposto che “il contratto di patrocinio rappresenta un mandato gestorio oneroso (entgeltliche Geschäftsbesorgung) ai sensi del § 675 BGB, dal quale, pacificamente, si ritiene sorgere per l’avvocato un obbligo di fedeltà (Treupflicht)”15. In giurisprudenza, tuttavia, condotte
infedeli del tipo che qui si richiama si sono ravvisate solo nei casi più eclatanti, come l’avvocato che riceva denaro dalla controparte e ne ometta il versamento al patrocinato, ovvero ne riceva dal patrocinato e, omettendone il trasferimento al destinatario prefisso, trattenga per sé le somme16.
12 Così BGH StV 1995, 75; nella giurisprudenza sono stati considerati titolari di un
tale obbligo: il dirigente di un ente pubblico (BGHSt 44, 376); il sindaco ( BGH NStZ 2003, 540; 2007, 579; NStZ-RR 2005, 83), l’agente del Fisco con riguardo alle entrate fiscali dello stato (Steueraufkommen – BGHST 51, 56; BGH NStz 1998, 91), l’ufficiale giudiziario con riguardo ai crediti oggetto di esecuzione forzata (BGHSt 13, 274, 178); il consigliere provinciale (Landrat – BGH wistra 2006, 307); il notaio relativamente ai versamenti effettuati dai clienti (BGH NJW 1990, 3220; NStZ 1982, 331); più approfonditamente WITTIG P., Wirtschaftsstrafrecht, cit., § 20, Rn. 114.
13 WITTIG P., Wirtschaftsstrafrecht, cit., § 20, Rn. 122 e ss. 14 V. BayOLG wistra 1998, 157; Lackner/Kuehl, § 266, Rn. 12 )
15 SEIER J., Untreue, in AA.VV., Handbuch Wirtschaftsstrafrecht, cit., Rn. 247
16 Non sfugge il diverso tenore tra il principio qui esposto e la corrispondente
fattispecie italiana di “Patrocinio o consulenza infedele” disciplinata all’art. 380 del codice penale. Non si dimentichi, però, che l’Untreue si rivolge alla tutela esclusiva degli aspetti più squisitamente patrimoniali delle infedeltà dei
- I medici ospedalieri, i farmacisti e gli altri collaborati sanitari sono titolari di un dovere fiduciario di cura degli interessi patrimoniali del servizio sanitario nazionale (Krankenkasse)17. Decisiva, a tal riguardo, la
pronuncia BGHSt 49, 17, ai sensi della quale è da considerarsi integrabile la fattispecie di Untreue allorquando sia provata la sussistenza di un rapporto di rappresentanza tra medico (farmacista o collaboratore sanitario) e la Krankenkasse 18 (cosa che avviene, con specifico riguardo al
medico, nell’esercizio della sua attività prescrittiva di medicinali e trattamenti a carico del servizio sanitario19). Brevi dictu, la linea di
separazione tra truffa ai danni del servizio sanitario e infedeltà si è ravvisata in ciò, che costituiscono una condotta fraudolenta le sole ipotesi in cui il medico direttamente sottragga danaro o altra utilità dal servizio nazionale, le restanti confluendo invece nella più ampia fattispecie di Untreue20.
patrocinatori e consulenti, gli altri rimanendo riservati alla disciplina di altre norme dell’ordinamento.
17 SEIER J., Untreue, in AA.VV., Handbuch Wirtschaftsstrafrecht, cit., Rn. 261 e
WITTIG P., Wirtschaftsstrafrecht, cit., § 20, Rn. 124.
18 Accolgono inoltre una siffatta posizione le pronunce: BGH NstZ 2004, 568; OLG
Hamm NStZ-RR 2006, 13 e ss
19 Il concetto è più approfonditamente espresso dalla pronuncia richiamata, in cui
per l’appunto si dice: “Ein bestimmtes Arzneimittel kann der Versicherte daher erst dann beanspruchen, wenn es ihm als ärztliche Behandlungsmaßnahme in Konkretisierung des gesetzlichen Rahmenrechts vom Vertragsarzt als einem mit öffentlichrechtlicher Rechtsmacht "beliehenen" Verwaltungsträger verschrieben wird (vgl. BS- GE 73, 271, 278 f., 280 f.; 77, 194, 199 f.: "Vertragsarzt als 'Schlüssel�igur' der Arzneimittelversorgung"; vgl. auch BSG SozR 3-2500 § 39 SGB V Nr. 3, S. 9; SozR 3-2500 § 13 SGB V Nr. 12, S. 59; krit. Neumann in: Schnapp/Wigge, Handbuch des Vertragsarztrechts 2002, § 12 Rdn. 17 ff.). Bei Verordnung einer Sachleistung handelt der Vertragsarzt also kraft der ihm durch das Kassenarztrecht verliehenen Kompetenzen (vgl. etwa §§ 72 Abs. 1, 73 Abs. 2 Nr. 7 SGB V) als Vertreter der Krankenkasse (BSGE 73, 271, 278; 77, 194, 200). Mit Wirkung für und gegen die Krankenkasse gibt er die Willenserklärung zum Abschluß eines Kaufvertrages über die verordneten Medikamente ab”.
20 Negli stessi termini SEIER J., Untreue, in AA.VV., Handbuch Wirtschafts-
strafrecht, cit., Rn. 263, il quale precisa come segue: “Daran ist befremdlich, dass von nun an alle Anordnungen und Entschlie’ungen des Vertragsartzes mit Blick auf § 266 StGB daraufhin zu überprüfen sind, ob sie dem kassenärtzlichen Wirtscahtlichkeitsgebot (§ 12 Abs. I S. 1 SGB V ) entsprechen“; cfr. anche BSGE 73, 271, 280 e ss; BSG BJW 1998, 850, 852; BSGE 82, 158, 161 e ss; 89, 34, 39. BSG
- In ambito societario, sono parimenti Vermögensbetruungspflichtige (titolari di un obbligo di cura del patrimonio della società ) i componenti del consiglio di sorveglianza (Aufsichtsrat). Si noti, solo a latere, che i soggetti di cui si tratta non essendo titolari dei poteri gestori (Verfugungs- Verpflichtungsbefugnis) richiesti dalla prima variante del reato di Untreue, potranno integrare la sola variante di slealtà (Treubruchsvariante). Entrando, poi, più addentro nella questione, bisogna aggiungere che “non ogni violazione di un dovere conduce alla punibilità per infedeltà. Generalizzando, si può dire che solo le violazioni degli obblighi strettamente correlati allo scopo della funzione esercitata dall’organo di controllo (organspezifisches Fehlverhalten) integrano la fattispecie. Tale ad esempio è il caso in cui il CdS espressamente acconsenta a delibere del CdA che sa dannose per la società, ovvero anche ometta di redarguire il consiglio, ovvero, in ultimo, non accordi la approvazioni obbligatoria ad operazioni che sa lucrose per la società ( § 111, 4° co, AktG)”21.
Per conseguenza, e traendo le conclusioni dalla pratica giudiziaria che ha convolto la fattispecie di Untreue, quest’ultima è capace di attraversare l’intero ordinamento giuridico, sanzionando tutte le infedeltà dei gestori e mandatari, obbligati alla cura degli interessi patrimoniali altrui: due sono però i punti cruciali su cui si aprono e chiudono le maglie del reato.
In primo luogo, la sussistenza di un danno al patrimonio oggetto del dovere di cura: si è visto, però, come un tale requisito sia stato oggetto di interpretazioni che hanno “degradato” la lesione alla “messa in pericolo”, gravemente minando alla struttura centrale del reato in parola, che sempre più si fa ravvicinare ad una norma penale in bianco22.
NJW 1998, 850 e ss; Klötzer NStZ 2008, 12, 15.
21 Così SEIER J., Untreue, in AA.VV., Handbuch Wirtschaftsstrafrecht, cit., Rn. 236. 22 V. retro, cap. III, par. 5.
In secondo luogo, massimo rilievo assume la sussistenza di un obbligo di tipo fiduciario, con tutte le specificazioni e le determinazioni operate dalla giurisprudenza23.